Autotrasporto: malattie professionali, i risultati dell’indagine Filt Cgil
Durante il convegno organizzato a Roma da FILT CGIL e INCA CGIL sulla sicurezza nel mondo del lavoro si è fatta luce sui dati emersi dalle indagini a cura di INCA e FILT riguardanti gli infortuni e le malattie professionali nel trasporto delle merci e delle persone in itinerari del trasporto pubblico locale ed extraurbano. L’insieme dei dati presentati da INCA e FILT evidenzia l’esigenza di un impegno a far emergere le condizioni di salute dei lavoratori e le malattie correlateal lavoro nel trasporto di merci e persone del nostro Paese.
Se nel trasporto in generale le denunce di malattia professionale sono scarse, – è emerso – in quello del solo trasporto terrestre sono addirittura quasi del tutto sconosciute. Nel 2015 le malattie lavoro correlate nel settore trasporto e magazzinaggio in tutti i suoi comparti sono state 2.488, di cui 586 riconosciute con o senza indennizzo, a 497 lavoratori. Mentre, considerando soltanto quelle dei soli autotrasportatori, il numero si riduce a 1.411, di cui riconosciute con o senza indennizzo, 263 che hanno investito 234 lavoratori.
“Il trasporto è il motore fondamentale per la ripresa economica, la sua linfa vitale.- ha spiegato Fabio Pontrandolfi, dirigente area lavoro e welfare Confindustria – Le merci devono spostarsi ma la sicurezza è fondamentale così come gli investimenti che devono essere certi e strutturati così da permettere alle aziende di fare pianificazioni. Altro fattore imprescindibile per la sicurezza è quello della tecnologia, che incide poi anche sulla sostenibilità ambientale. Così come la legalità, senza la quale non può esserci competitività.”
La CGIA di Mestre ha stimato che nel 2013 i lavoratori del settore oscillino tra i 350.000 e i 400.000 addetti, dispersi in poco meno di 93.000 aziende, di cui il 68,5 per cento è costituito da imprese artigiane. A queste realtà presenti sul nostro territorio nazionale vanno aggiunte almeno altre 40.000 attività prive di automezzi che svolgono quasi esclusivamente un’attività di intermediazione, con una media del numero di addetti per impresa del trasporto merci su strada che è di 4,3 (fonte GGIA Mestre – anno 2011). Per l’economia italian, il settore del trasporto su strada rappresenta una realtà produttiva importantissimaq, considerando che il 90% circa delle merci italiane viaggia su gomma.
“I temi della sicurezza e della prevenzione sono sempre più stringenti – ha dichiarato il sottosegretario ai trasporti Umberto del Basso De Caro – L’Italia gioca, con il settore trasporti, le sue ultime chance per guadagnarsi il suo ruolo nella modernità. Abbiamo avviato un piano riforma nel settore della logistica perchè è fondamentale riavviare un ambito che può valere fino a 3 punti percentuali di PIL. La sicurezza – ha proseguito – è ora purtroppo compressa a causa dell’andamento economico, ma l’impegno del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è totale.
L’indagine condotta da FILT e INCA CGIL fa chiarezza sulle reali condizioni di salute di cui godono gli autotrasportatori su un campione di quasi 600 questionari raccolti e analizzati dai medici legali del patronato in alcune regioni italiane, tra cui 99 in Veneto, 138 in Toscana, 71 in Sicilia, 49 nelle Marche, 83 in Liguria, 45 in Campania e 37 nel Lazio.
Soltanto il 4% del campione dichiara di avere una malattia professionale e il 32% di aver subito un infortunio riconosciuto dall’Inail, Ciononostante, gli incidenti sul lavoro denunciati all’Istituto nel settore del trasporto terrestre sono stati 15.673, di cui indennizzati 12,995 e 253 senza alcun indennizzo Inail, anche se ugualmente riconosciuti. Nel settore del trasporto in generale, che comprende anche quelli aereo, marittimi ecc., gli infortuni sono stati 36.448, di cui indennizzati 29.959. L’Inail segnala comunque nell’ultimo rapporto oltre 100 infortuni mortali nel 2015.
Andrea Coen Tirelli