Autotrasporto, Corte dei Conti: no fondi a pioggia ma puntare su crescita strutturale
Un invito a puntare sulla crescita strutturale del settore e non su contributi a pioggia è quello che arriva dalla Corte dei Conti che, nell’ambito della ordinaria attività di controllo sui vari comparti italiani, ha diffuso una relazione sulla destinazione delle risorse dedicate all’autotrasporto.
Sul fronte quadro normativo di riferimento, la verifica ha evidenziato un’eccessiva frammentazione che ha portato la Corte ad auspicare una semplificazione della disciplina. Altro auspicio formulato nel documento riguarda la possibilità di rendere il sostegno maggiormente proiettato verso uno sviluppo infrastrutturale sul medio e lungo periodo, quindi non soltanto concentrato al sostegno di spese correnti.
La verifica della Corte si è concentrata in particolare sui seguenti aspetti:
Premi Inail: la contribuzione al costo del lavoro ha evidenziato la funzione “meramente perequativa della misura, tesa a ricondurre agli andamenti del mercato gli oneri assicurativi, del tutto avulsa, quindi, da una funzione di stimolo del settore”.
Formazione professionale: è emerso l’accorpamento delle risorse previste per due anni, circostanza che caratterizza il ritardo nell’attuazione. L’onere derivante dalle attività istruttorie esternalizzate alla società RAM spa grava sulle risorse effettivamente destinate al settore. Per alcuni bandi è emersa la necessità di maggiore conformità ai criteri di trasparenza che devono caratterizzare l’evidenza pubblica. Emersa anche, in alcuni casi, una forte discrepanza tra i costi dei corsi, per i quali si chiede una maggiore attenzione ai costi medi.
Circolazione e pedaggi: riguardo alle somme destinate alla sicurezza stradale e alla protezione ambientale prevalgono le somme destinate a copertura dei pedaggi autostradali (oltre il 90% della disponibilità finanziaria). Il tetto massimo di contribuzione riconosciuto, pari al 13%, è comunque in linea con la normativa comunitaria. I ritardi nei pagamenti, denunciati dalle associazioni di categoria, sono legati al meccanismo che prevede la copertura di questi fondi solo a posteriori, una volta verificata la disponibilità finanziaria.
Misure per la deduzione forfetaria: difficoltà sono emerse nel quantificare le risorse destinate alla deduzione forfetaria di spese non documentate, che potrebbero non essere in linea con gli stanziamenti. La Corte suggerisce una modifica alle dichiarazioni fiscali e alla normativa primaria.
Per quanto riguarda il capitolo crediti d’imposta finalizzati alla contribuzione al SSN dei premi assicurativi di R.C., sono emersi alcuni punti critici come la necessità di garantire procedure idonee a monitorare il rispetto degli stanziamenti di bilancio.
Diritto comunitario: è stata individuata la necessità di una costante verifica dei profili di compatibilità con il diritto comunitario, trattandosi in massima parte di aiuti di stato, rispetto ai quali va vagliata la conformità ai vincoli europei. La non adeguata attenzione a tali vincoli ha infatti determinato la perdita di una parte delle risorse stanziate.
La Corte dei Conti infine auspica l’avvio di un dibattito più concreto volto allo stimolo di forme di sinergia tra le varie modalità di trasporto, con particolare riferimento alle alternative rispetto a quello su strada, che in Italia è all’86%.