La Iata rivede al rialzo le stime per il trasporto aereo per il 2022
Il trasporto aereo si sta riprendendo tanto che la Iata, l’associazione internazionale del trasporto aereo, ha rivisto al rialzo le proprie previsioni per il 2022. Secondo la Iata le perdite dovrebbero infatti attestarsi a 9,7 miliardi di dollari, in miglioramento rispetto alle previsioni dell’ottobre 2021 che stimavano una perdita di 11,6 miliardi di dollari. Migliora anche il margine netto a -1,2% in crescita rispetto al -36% (137,7 miliardi) del 2020 e al -8,3% (42,1 miliardi) del 2021. La Iata prevede inoltre un ritorno all’utile nel 2023 con il Nord America che già nell’anno in corso dovrebbe registrare un profitto di 8,8 miliardi. I numeri sono stati diffusi nel corso del meeting annuale dell’associazione, che è in corso a Doha, negli Emirati Arabi.
Il numero dei passeggeri nel 2022 dovrebbe arrivare a 3,8 miliardi, raggiungendo l’82,4% del traffico del 2019. I voli operati nel 2022 dovrebbero essere 33,8 milioni, pari all’86,9% dei livelli del 2019 (38,9 milioni di voli).
“Le compagnie aeree – ha sottolineato il ceo della Iata, Willie Walsh – sono resilienti. Le persone volano sempre più numerose. E il settore cargo sta ottenendo buoni risultati anche in un contesto di crescente incertezza economica. È un momento di ottimismo, anche se ci sono ancora sfide sui costi, in particolare sul carburante, e alcune restrizioni persistenti in alcuni mercati chiave’”.
Per quanto riguarda le merci, la Iata prevede che verrà raggiunto il livello record di 68,4 milioni di tonnellate nel 2022.
Con 192 miliardi di dollari, il carburante è la voce di costo più importante del settore nel 2022 (24% dei costi complessivi, rispetto al 19% del 2021). Questo dato si basa su un prezzo medio previsto per il greggio Brent di 101,2 dollari al barile e di 125,5 dollari per il cherosene per jet. Si prevede che nel 2022 le compagnie aeree consumeranno 321 miliardi di litri di carburante rispetto ai 359 miliardi di litri consumati nel 2019.
La manodopera è la seconda voce di costo operativo più alta per le compagnie aeree. Si prevede che l’occupazione diretta nel settore raggiunga i 2,7 milioni, con un aumento del 4,3% rispetto al 2021, in quanto l’industria si sta riprendendo dal significativo calo di attività del 2020. Tuttavia, l’occupazione è ancora leggermente inferiore ai 2,93 milioni di posti di lavoro del 2019 e si prevede che rimarrà al di sotto di questo livello per qualche tempo.