Ponte sullo Stretto di Messina: ministro Giovannini annuncia studio di fattibilità entro aprile 2022
“Un approccio serio, basato su dati scientifici disponibili, ma anche una valutazione attenta sui trasporti e sulla necessità di arrivare ad una decisione informata. È per questi motivi che la Commissione ha ritenuto di redigere uno studio di fattibilità tecnico-economico che possa indicarci quale sia la soluzione più adeguata per giungere nei tempi indicati a prendere una decisione definitiva: se quella del ponte a una o più campate e per la quale verranno impiegati 50mln già individuati con la Legge di Bilancio 2021“. Così il ministro delle infrastrutture e mobilità sostenibili Enrico Giovannini in audizione presso le Commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera dei Deputati.
“Lo Studio – ha puntualizzato il Ministro – ha messo in evidenza che i numeri rappresentativi del traffico sullo Stretto di Messina sono rilevanti su scala nazionale: 11 mln di passeggeri/anno, quanto gli aeroporti siciliani, 0,8 mln veicoli pesanti/anno come il traforo del Frejus e più del Monte Bianco, 1,8 mln veicoli leggeri/anno, più del Monte Bianco. Non a caso, dalle analisi condotte, il Gruppo di lavoro ha stabilito che sussistono ‘profonde motivazioni’ per realizzare l’ attraversamento stabile dello Stretto di Messina, a completamento del potenziamento e riqualificazione dei collegamenti marittimi”.
Il Ministro ha fatto inoltre presente che la prima fase del progetto di fattibilità dovrà concludersi entro il mese di aprile 2022. A questa seguirà una seconda fase nella quale dovrà aver luogo il dibattito pubblico per arrivare ad una scelta davvero condivisa con i diversi portatori di interesse coinvolti.
“Nel breve periodo – ha concluso il Ministro – istituiremo un nuovo gruppo di lavoro permanente, che veda convolti tutti gli attori pubblici e privati e la società civile per la gestione delle proposte progettuali individuate e per una maggiore condivisione delle scelte. Attualmente sono già in corso colloqui per stabilire una governance integrata con i presidenti della Regione Sicilia e della Regione Calabria”.
Ponte sullo Stretto: la replica a stretto giro di Conftrasporto-Confcommercio
“Tutto cambia perché niente cambi”. A seguito delle dichiarazioni del ministro Giovannini alla Camera, il presidente di Conftrasporto-Confcommercio Paolo Uggè ha utilizzato una sintesi del famoso adagio usato ne Il Gattopardo per riferirsi alla ‘storia infinita’ dell’opera.
In base a quanto dichiarato dal ministro Giovannini in alla Camera, alla luce dei risultati del gruppo di lavoro incaricato di valutare l’attraversamento stabile dello Stretto, Uggè rileva che il progetto presentato oltre 10 anni fa non sarebbe fattibile. “Si ricomincia daccapo. A una campata, a più campate e via dicendo”, sottolinea.
“Apprezziamo l’intento di migliorare gli aspetti che dovrebbero velocizzare l’attraversamento dello Stretto di Messina, con la gestione unitaria e integrata dei servizi di mobilità passeggeri sullo Stretto, e che vengano messe a sistema le norme applicabili alle diverse tipologie di servizi coinvolti – precisa Uggè –. Definire degli incentivi per i collegamenti merci e passeggeri nel quadro della continuità territoriale è senz’altro una buona prospettiva, come lo è il fatto che c’è un crono programma stringente. La buona notizia è che se ne parli, quella cattiva è che si continui (solo) a parlarne. E intanto sul Ponte siamo ancora a ‘carissimo amico’”.
“Non voglio entrare nel merito dei dettagli tecnici, quelli competono agli ingegneri, ma registro l’ennesima intenzione di procedere con la redazione di un (altro) progetto di fattibilità e andare, successivamente, a un dibattito pubblico – afferma Uggè –. Non vorrei che fosse l’ennesimo tentativo di prendere tempo perché tutto rimanga com’è”.
“Finalmente abbiamo la notizia che l’opera è un’esigenza per il popolo siciliano, ci sono profonde motivazioni per un collegamento stabile – ha aggiunto sarcastico il presidente di Conftrasporto –. Un’esigenza già assodata nel passato: che fosse un collegamento necessario l’avevano detto decenni fa prima l’Italia e poi l’Europa. Successivamente qualcuno aveva pensato di bloccare tutto”.
“Da allora di acqua sotto il ponte che non c’è ne è passata e adesso ‘quel’ progetto è diventato vecchio. Si ricomincia daccapo, si ipotizzano gruppi di lavoro dedicati con esperti e rappresentanti dei ministeri coinvolti e, anche se si parla di obiettivi da raggiungere entro il 2022 e 2023, ricordo quante volte ci è sembrato di toccare con un dito quel progetto, e quante volte è sfumato”, ha concluso laconico il presidente di Conftrasporto.