Rimandato il Regolamento sui droni: se ne parla su Roma Drone Webinar Channel
Il nuovo Regolamento europeo sui droni, che sarebbe dovuto entrare in vigore dal prossimo 1° luglio in tutti i Paesi della Ue, è stato rinviato al 1° gennaio 2021. La Commissione europea ha infatti deciso di posticipare di sei mesi l’attuazione delle nuove norme comunitarie per l’impiego di queste macchine volanti in ambito professionale e anche amatoriale. Una decisione che non è stata accolta positivamente dalle migliaia di piloti e operatori nel nostro Paese, che vedono così allontanarsi l’attesa unificazione e semplificazione normativa. Sarà questo il tema al centro del prossimo appuntamento di ‘Roma Drone Webinar Channel’ (Rdwc), il nuovo canale in live streaming dedicato a normativa, tecnologia e business dei droni. La terza puntata, sul tema ‘Droni, in attesa del Regolamento’, vedrà la partecipazione al dibattito di dirigenti dell’Enac, dell’Easa e della società italiana D-Flight, che gestisce la piattaforma online per la registrazione dei droni, oltre ad alcuni esperti del settore e giornalisti specializzati. Il nuovo Regolamento europeo non distingue più tra droni professionali e droni amatoriali. La differenza riguarda invece le categorie dei singoli droni, suddivisi a seconda del peso e non dell’impiego. Una grande novità riguarda l’introduzione delle cosiddette ‘Open Category’, che ad esempio consentono di pilotare un drone del peso non superiore ai 250 grammi senza il patentino e solo con la registrazione, sorvolando persone (ma non assembramenti) e anche in aree urbane dove sia consentito. I centri storici delle città , ad esempio a Roma o a Milano, sono sempre ‘no fly zone’ e dunque, per poter volare, è necessario ottenere le previste autorizzazioni dalla locale Prefettura e dall’Enac. Altra novita’ del Regolamento sono le ‘Specific Category’, che riguardano l’utilizzo di droni di maggiori dimensioni anche volando oltre la linea di vista del pilota, il cosiddetto ‘Blvos’, ad esempio per missioni di ispezione o monitoraggio di grandi infrastrutture come i tralicci per il trasporto dell’energia, le tubature per la distribuzione del gas o le reti ferroviarie e autostradali.
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