L’Aeroporto Berlino-Tegel rimane in funzione nonostante crisi coronavirus
Nonostante il crollo dei passeggeri a causa della pandemia di coronavirus e il relativo aumento dei costi di gestione, l’aeroporto di Berlino-Tegel rimarrà in funzione. È quanto deciso dall’assemblea generale degli azionisti dell’azienda pubblica che opera lo scalo della capitale tedesca, tenuta lunedì 30 marzo in conferenza telefonica. Come riferisce il quotidiano “Berliner Morgenpost”, la dirigenza della società intende “attendere inizialmente i nuovi sviluppi della crisi innescata dal coronavirus prima di assumere una decisione dopo Pasqua”. Gli azionisti si sono dunque opposti al consiglio di vigilanza, che aveva approvato la chiusura temporanea immediata dello scalo. Tuttavia, i proprietari dell’aeroporto Tegel, ossia i Laender di Berlino e del Brandeburgo ciascuno con una quota del 37% e il governo federale con una partecipazione del 26%, hanno promesso un ampio sostegno finanziario per far fronte alle conseguenze della pandemia. In particolare per il 2020 sono stati in stanziati aiuti fino a 300 milioni di euro. “Con un finanziamento complessivo, abbiamo una solida base per portare la società aeroportuale fuori dal rosso dopo il superamento della crisi del coronavirus”. Dal punto di vista della compagnia aeroportuale, la chiusura di Berlino-Tegel faciliterebbe la situazione finanziaria. Se la struttura rimanesse in attività subirebbe perdite per 1 milione di euro al giorno. La sospensione delle operazioni consentirebbe, invece, un risparmio di 6 milioni di euro al mese. Nei due aeroporti della capitale tedesca, Tegel e Schoenefeld, transitano oggi tra i duemila e i tremila passeggeri, in calo verticale dai 55 mila-70 mila di prima della pandemia. Tuttavia, secondo il ministro dei Trasporti tedesco Andreas Scheuer, chiudere Berlino-Tegel sarebbe “un errore fatale”. La capitale della Germania, ha sottolineato, “ha bisogno di collegamenti attraverso i due aeroporti”.