Economia del mare e Lazio: a Civitavecchia convegno su opportunità e sviluppo
L’economia del mare, opportunità di crescita per lo sviluppo del territorio laziale. Questo il tema del convegno dedicato all’Economia del mare organizzato da Intesa Sanpaolo, in collaborazione con SRM (centro studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo), Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale e Unindustria.
La presentazione ha messo a fuoco due degli asset strategici del sistema portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta: le crociere ed il Ro-Ro.
La regione Lazio ha un sistema marittimo che vanta la presenza di oltre 35mila imprese (il 18% del Paese), circa 3mila sono imprese giovani, genera 7,7 miliardi di euro di valore aggiunto (il 17% del Paese) e 136mila occupati (il 15% circa del Paese).
Civitavecchia, secondo gli ultimi dati annuali disponibili, ha registrato 16,6 milioni di tonnellate cargo ed ha un traffico stabile da alcuni anni. L’import-export marittimo del Lazio si attesta sui 15 miliardi di Euro. È significativa la quantità di rinfuse movimentata ma a dare valore ai traffici commerciali di Civitavecchia è soprattutto il Ro-Ro (trasporto auto e veicoli gommati in generale) che sorpassa i 5,5 milioni di tonnellate con un aumento del 11% sul 2017. Il traffico Ro-Ro del porto è cresciuto del 37% negli ultimi 5 anni. È stato movimentato quasi 1 milione di automezzi.
Tra il 2007 e il 2017, la dimensione media delle navi Car Carrier Ro-Ro è cresciuta del 20% raggiungendo una capacità di stiva media di 5.390 unità. Le nuove navi in futuro raggiungeranno una capacità di oltre 8.000 unità.
Civitavecchia movimenta una quantità esigua di container pari a 108 mila teus. Il settore però mostra ampie potenzialità di sviluppo; elaborazioni di SRM mostrano che il potenziale containerizzabile della catchment area dello scalo sarebbe pari a 3,6 milioni di tonnellate mentre il porto ne intercetta solo 1. Si pensi che un container solo movimentato vale 300 euro ed invece un container lavorato 2300. Inoltre, il porto ha allo studio meccanismi che possano mettere a sistema le proprie attività con le 4 piattaforme logistiche laziali: gli interporti di Orte, Civitavecchia e Pomezia e il CAR (Centro Agroalimentare Romano) sito a Guidonia.
Potenzialità di sviluppo che guardano con attenzione alle ZES-Zone Economiche Speciali che impattano sul territorio specie su tre indicatori: Export, Investimenti e Traffico portuale.
Il Governo nel decreto legge 91/2017 ha permesso la costituzione di ZES-Zone Economiche Speciali per i porti del Mezzogiorno e la legge di Bilancio 2018 ha poi introdotto le ZLS (Zone Logistiche Semplificate) per i porti del Centro – Nord. Innovazione assoluta è che il Driver che deve guidare il processo di sviluppo è il porto (l’Autorità di Sistema Portuale). Infatti il Comitato che dovrà guidare le ZLS è presieduto dal presidente del Porto.
Crociere
Civitavecchia è il primo scalo crocieristico d’Italia con 2,4 milioni di passeggeri e 760 navi attraccate ed il secondo in Europa (dopo Barcellona) ed un punto di riferimento per il Turismo. Quasi un quarto dei crocieristi italiani transita attraverso questo scalo. Problema del porto è rafforzare il ruolo di home port.
Nel 2019, l’Italia resterà la prima destinazione europea per il settore crocieristico con 12 milioni di passeggeri (+7% sul 2018) e 4.800 approdi. I presupposti di questo brillante risultato sono le nuove mega-navi che visiteranno l’Italia.
All’incontro, svoltosi presso la Sala Convegni del Molo Vespucci a Civitavecchia, erano presenti: Pierluigi Monceri, responsabile della Direzione regionale Lazio, Sardegna e Sicilia di Intesa Sanpaolo, Massimo Deandreis, Direttore generale SRM, Francesco Maria Di Majo, Presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centro-settentrionale, Stefano Cenci, Presidente Unindustria sede di Civitavecchia e Marcello Di Martino, Direttore commerciale Imprese Lazio, Sardegna e Sicilia di Intesa Sanpaolo.