Sostenibilità: al Mise la proposta del Cib di valorizzare i biocarburanti
Valorizzare la flessibilità del biogas, fonte energetica rinnovabile in grado di produrre energia elettrica, termica e biocarburanti. E’ la richiesta contenuta nella proposta che il Cib (Consorzio italiano biogas) porterà al ministero dello Sviluppo economico, per definire il ruolo del biometano nella Sen (Strategia Energetica Nazionale).
L’Italia è uno dei principali produttori di biogas in agricoltura, quarta al mondo dopo Germania, Cina e Stati Uniti, con una potenza elettrica installata di oltre 1000 megawatt (equivalenti a 2,4 miliardi di metri cubi di gas naturale). Da un punto di vista qualitativo, il modello di produzione promosso dal Cib, denominato ‘Biogasdoneright’ (Biogas fatto bene), sembra avere pochi eguali al mondo. Lo ha rilevato uno studio condotto da Ecofys, società internazionale di consulenza energetica e climatica, in collaborazione con l’Università di Wageningen (Paesi Bassi) e con il Crpa, Centro Ricerche Produzioni Animali di Reggio Emilia, presentato oggi in occasione della terza edizione di Biogas Italy, ”L’alba di una rivoluzione agricola”, appuntamento annuale del Cib, nel corso del quale si sono svolti anche quest’anno a Roma gli Stati generali del settore.
Sul tema del biometano si concentrano le aspettative e l’interesse di molti settori, associazioni e rappresentanze economiche e ambientaliste, che la considerano una risorsa chiave per le politiche energetiche nazionali, anche alla luce degli obiettivi di de carbonizzazione dell’economia assunti dopo la Cop21 di Parigi. Lo scorso novembre nel corso di Ecomondo Key Energy si è costituita Piattaforma Tecnologica Nazionale sul (Bio)metano alla quale prendono parte Anigas, Assogasmetano, Cib, Cic (Consorzio Italiano Compostatori), Confagricoltura, Fise-Assoambiente, Legambiente, Ngv Italy, Utilitalia ed Ecomondo Key Energy. Ai lavori di Biogas Italy hanno preso parte anche Greenpeace e rappresentanti della Fao.