Nuovo fighter: Dassault vuole il comando
Dopo le dichiarazioni del ministro della difesa francese Florence Parly, che confermano avanzate trattative a due sul caccia europeo di “sesta generazione”, Eric Trappier, numero uno di Dassault Aviation ha fatto un passo ulteriore, proponendo la Francia quale nazione leader nello sviluppo del programma franco-tedesco. “L’esperienza – ha detto Trappier al settimanale tedesco WirtschaftsWoche – ha dimostrato che se si vuole un progetto di successo è necessario che qualcuno ne prenda la guida”.
I primi dettagli sul successore dell’Eurofighter e del Rafale, in linea con i due Paesi, saranno resi noti a breve, durante il salone ILA di Berlino, che partirà il 25 aprile. Il programma coinvolgerà le principali industrie di settore Airbus e Dassault, ma anche Thales, Mbda, di cui l’Italia ha il 25% delle quote, e il motorista Safran. Sulle motivazioni di un eventuale ruolo guida nel programma, Trappier, che non si aspetta resistenze da parte tedesca (Airbus), è stato chiarissimo: “Siamo l’unica società europea che può costruire un caccia dalla A alla Z e la sola ad avere capacità e 70 anni di esperienza”.
Il progetto prevede l’ingresso di altri Paesi europei, ma solo in seguito. La cosiddetta sesta generazione europea non è ancora chiara e determinata, ma qualcosa si sa già. Quasi sicuramente si tratterà di un velivolo basso osservabile associato in rete ad altri sistemi, tra cui droni. Al centro del programma, che potrebbe vedere la luce attorno al 2040, un aereo super manovrabile, forse ibrido, capace di raggiungere velocità ipersoniche nonché di integrare nuovi sistemi d’arma, tra cui tecnologie laser di nuova generazione.
In attesa del nuovo fighter, la Francia continua le sue campagne tra successi e battute d’arresto. Secondo la Tribune infatti l’India, che ne ha acquisiti 36, non comprerà altri Rafale, almeno non nel 2018. I negoziati tra i due Paesi vanno comunque avanti in attesa delle prossime elezioni indiane e nei prossimi giorni una delegazione francese, composta dai maggiori gruppi industriali attivi nella difesa e da alcune Pmi, partirà alla volta dell’India a “caccia” di affari. A fine marzo invece, il Qatar ha esercitato le opzioni per ulteriori 12 velivoli. La firma fa seguito al contratto, siglato nel 2015, alla presenza del presidente Macron, per 24 Rafale.
Eva Lami