La Russia vuole co-produrre i suoi aerei civili in Medio Oriente
“Con l’Arabia Saudita stiamo parlando di diverse cose. Il loro interesse va non solo ai nostri equipaggiamenti, ma anche alle nostre tecnologie”. A dirlo in un’intervista rilasciata all’agenzia russa TASS, Victor Kladov, direttore cooperazione internazionale e politiche regionali di Rostec, il gruppo russo che ha in portafoglio prodotti aeronautici, militari e civili. “Non entro nel dettaglio, ma il dialogo è positivo”, ha aggiunto il responsabile, sottolineando che al potenziale partner sono stati illustrati i progressi fatti in campo aeronautico ed è stata discussa la possibile fornitura all’Arabia Saudita degli aerei civili SSJ-100 e MC-21″.
Quest’ultimo programma rappresenta uno sviluppo russo al 100%, per il quale Rostec ha “buone prospettive di mercato dopo l’entrata in servizio”. “Le trattative proseguono – ha detto ancora Kladov – l’Arabia Saudita è interessata ai nostri aerei”.
Nell’area l’MC-21 è oggetto di discussioni anche con gli Emirati.
Rostec sta inoltre portando avanti con la Cina diversi programmi, tra cui quello per lo sviluppo di un elicottero pesante (Advanced Heavy Lifter – AHL) di nuova generazione, dove Russian Helicopter, controllata Rostec, avrà una parte consistente.
“Ci auguriamo di arrivare ad un contratto entro fine anno, o al più tardi nel primo trimestre del 2018”, ha dichiarato Kladov alla stampa. “L’AHL sarà più grande dell’Mi-17 e più piccolo dell’Mi-26. La macchina è stata pensata principalmente per il mercato cinese e sarà realizzata con il nostro supporto tecnologico”. L’elicottero ha un peso massimo al decollo di 38,5 tonnellate e una capacità di carico di 14-15.
Con Pechino Rostec sta poi lavorando al wide body CR 929, attraverso CRAIC, joint venture tra la cinese Comac e la controllata United Aircraft Corporation (UAC). Il bimotore sarà in grado di accogliere 250-320 passeggeri.
“Il CR 929 è un progetto importante, sia per le tecnologie sia per la sua rilevanza politica. Per questo programma abbiamo stabilito a Shanghai la sede della JV e già organizzato il team dedicato a ricerca e sviluppo”, spiega Kladov. Comac sta inoltre lavorando al C919, che recentemente ha effettuato il primo volo di lunga distanza. La tappa aprirà il processo di certificazione del velivolo, che ha molte componenti europee, tra cui la motorizzazione (Safran). Comac, che con questo programma vorrebbe far concorrenza ai narrow body di Airbus e Boeing, grazie ad una doppia certificazione (cinese ed europea) ha fatto sapere che l’aereo ha volato per 2 ore e 23 minuti, percorrendo 1.300 km a 7.800 metri di altitudine. “Il ferry flight ha dimostrato che il C919 è capace di volare su rotte intra-urbane”. Adesso altri test saranno effettuati a Xi’an.
Eva Lami