Aeroporto di Rimini: nel 2018 oltre 300mila passeggeri
Il 2018 sarà ricordato all’Aeroporto di Rimini come l’anno base della concessione trentennale di AIRiminum 2014, dell’avvio dello sviluppo infrastrutturale con la presentazione del Master plan e di implementazione del nuovo modello di business basato sui voli regolari di linea.
Per quanto riguarda i dati di traffico, sono stati 304.274 i passeggeri di aviazione commerciale registrati in transito al Fellini nell’anno appena concluso (2.040 movimenti) e 3.243 i passeggeri di aviazione generale (3.184 movimenti). In particolare, per quanto riguarda il traffico commerciale, il 64% è stato generato da voli di linea e il 36% da voli charter (nel 2017 le linee erano il 55% e i charter il 45%). Nel 2019 l’incidenza dei voli di linea sarà ulteriormente incrementata (si supererà abbondantemente il 70%). Questo processo sta trasformando la configurazione dell’aeroporto, basato tradizionalmente sui charter stagionali (nel 2015, anno di riapertura, la percentuale dei charter era del 62%). Anche a Rimini, infatti, si sta impostando un network di rotte regolari su cui il territorio potrà far affidamento su base consolidata nei prossimi anni grazie agli accordi pluriennali già stipulati con alcune delle principali compagnie aeree di linea europee (Ryanair, Lufthansa, Rossiya-Gruppo Aeroflot, Ural Airlines, Albawings) e con altre con cui si è in trattativa. L’obiettivo già a partire dal 2019 è di estendere la programmazione di voli regolari, per alcune delle nuove destinazioni, anche nel periodo invernale.
Con riferimento ai Paesi collegati, anche nel 2018 la Federazione Russa si è collocata al primo posto con circa il 56% del traffico totale (nel 2017 superava il 72%), seguito dall’Albania con circa il 10% del portafoglio e il Regno Unito con circa il 7% grazie ai collegamenti con Londra di Ryanair. Crescono anche la Polonia e l’Ucraina, rispettivamente con circa il 7 e il 6%.
Durante i mesi estivi del 2018, inoltre, per la prima volta da quando è presente AIRiminum, si sono registrati voli tutti i giorni della settimana. Nel mese di agosto solo il 64% dei voli settimanali si è concentrato ancora il sabato (35%) e il mercoledì (29%); dato notevolmente inferiore a quello registrato nello stesso mese del 2017 che invece era nei due giorni circa l’82%.
“Nel 2019 il processo di rafforzamento del modello di business avviato nel 2018 sarà ancora più marcato con l’aggiunta di ulteriori voli di linea e nuove destinazioni”, ha sottolineato Leonardo Corbucci, AD di Airiminum 2014.
Rispetto al traffico del 2017, si è registrato un incremento di circa l’1% dei passeggeri, un dato che è in controtendenza rispetto a quello degli aeroporti sotto a 1 milione di passeggeri che, ad eccezione di pochi, hanno registrato una flessione nel 2018.
“In realtà tale dato sintetico va letto in una duplice direzione – ha spiegato Corbucci –. In termini decrementativi il calo del traffico russo rispetto al 2017 va motivato, da un lato, con la crisi del mercato (embargo, mondiali di calcio, fallimento di tour operator storici per Rimini, come Danko e Natalie tour) dall’altro con lo spostamento di alcuni voli verso gli aeroporti di Bologna e Ancona. Dal punto di vista incrementale, invece, vanno registrati i circa 50 mila nuovi passeggeri di Ryanair più altri 10 mila nuovi passeggeri dall’Ucraina. Considerando solo la seconda parte, anche nel 2018 si è aggiunto nuovo traffico per circa +20% rispetto al 2017. Nella prossima stagione i voli dagli aeroporti regionali russi che si erano spostati a Bologna ritorneranno a Rimini e con i nuovi voli annunciati di Ryanair, di Sky Up (Ucraina), di Lufthansa (Monaco) e dal mercato russo ci attendiamo per il 2019 un ulteriore slancio di crescita del traffico commerciale a doppia cifra”.
Lo scorso 19 dicembre è stato consegnato ad Enac il documento di Master Plan 2020 -2033. Nel primo periodo 2020-2023 – su cui si basa l’Accordo di programma attraverso cui saranno ricalibrate le tariffe aeroportuali – si è proposto un volume d’investimenti infrastrutturali per circa 22 milioni di euro (lavori sui piazzali, nel terminal, ridisegno del sistema di accesso e dei parcheggi nell’area esterna, acquisizione di nuovi mezzi e strumenti, adeguamento del sistema di sicurezza alle nuove normative). Nel secondo periodo del Master Plan, 2024-2033, gli investimenti infrastrutturali proposti superano i 65 milioni di eur (sviluppo del terminal, realizzazione di una nuova piattaforma cargo con la realizzazione di una serie di investimenti per la catena del freddo, ampliamento dei pazziali). Il progetto, redatto insieme a Fraport AG, la società di gestione dell’aeroporto di Francoforte, dal 2019 è entrato nella fase amministrativa di approvazione dai vari enti pubblici preposti (Enac, MIT, MATTM, enti locali).