Aci Europe: l’Ue porti avanti il programma Open Skies beyond Europe
Aci Europe ha inviato una lettera ai ministri dei Trasporti dell’Ue riuniti a Tallin per un incontro informale sotto gli auspici della presidenza estone dell’Unione europea.
Presentando i risultati del Rapporto Airport Industry Connectivity 2017, il direttore generale di Aci Europe Olivier Jankovec, ha rivolto un messaggio molto chiaro sulla necessità che l’Unione europea prosegua con il programma Open Skies beyond Europe, che dia agli aeroporti la possibilità di investire nella propria crescita in modo sostenibile e abolire le restrittive tasse sull’aviazione.
A dispetto dell’impatto della crisi globale, gli aeroporti europei hanno raggiunto utili impressionanti, con un aumento di circa il 60% dal 2004.
Si segnalano in particolare gli utili per quanto riguarda i collegamenti verso il Medio Oriente (+170%), l’Asia-Pacifico (+127%) e l’Africa (+81%), riflettendo il dinamismo di questi mercati emergenti, le opportunità commerciali che rappresentano per l’Europa e una tendenza verso accordi più liberi per l’aviazione in questi Paesi.
Anche i collegamenti interni tra gli aeroporti europei sono aumentati significativamente (+46%), alimentati dalla rivoluzione delle compagnie low cost e supportati dal continuo sviluppo della capacità degli aeroporti, dai continui sforzi di sviluppare il proprio network e attrarre maggiori servizi.
“È impressionante constatare come negli ultimi dieci anni le compagnie low cost hanno aumentato i loro collegamenti diretti del 175%, mentre le compagnie Full Service hanno visto una diminuzione di circa l’8% – ha sottolineato Jankovec -. Con le low cost che stanno iniziando ad affacciarsi sul mercato delle rotte a lungo raggio, possiamo prevedere ulteriori stravolgimenti, che coinvolgeranno in modo significativo gli aeroporti, aggiungendo ulteriore pressione sulla competitività”.
In questo senso Jankovec ancora una volta ha lodato il fatto che la Strategia Ue dell’aviazione si focalizzi in particolare sullo sviluppo dei collegamenti con mercati esterni attraverso accordi liberalizzati, ribadendo come la crescita della domanda di trasporto aereo nei mercati emergenti sia un’opportunità che l’Europa non può permettersi di mancare.