Bocciato il decreto sulle tariffe aeroportuali
Il decreto legislativo sui diritti aeroportuali, approvato il 6 ottobre dal Consiglio dei Ministri, è stato bloccato dal Presidente della Repubblica per “eccesso di delega, non coerenza con la direttiva Ue di riferimento e profili anticoncorrenziali”. Una notizia accolta con favore da Ibar e Assaereo, le associazioni che raggruppano la quasi totalità delle compagnie aeree italiane. Le compagnie aeree avevano già contestato i provvedimenti governativi a partire dalla legge che consentirebbe all’Enac e al ministero dei Trasporti di stipulare contratti di programma con gli aeroporti “in deroga” rispetto alla relativa delibera del Cipe del 2007. Successivamente, hanno illustrato le loro perplessità sul decreto di recepimento della direttiva UE 2009/12 in un’audizione parlamentare.Alla luce della bocciatura del decreto da parte del Quirinale e in previsione delle modifiche necessarie per la riedizione del provvedimento, Ibar e Assaereo propongo ora un “reset” dell’intera materia, e chiedono formalmente di essere coinvolte dalle istituzioni competenti. A tale scopo avanzano proposte quali: ripristinare le consultazioni fra ministero dei Trasporti, Enac, aeroporti e le compagnie aeree; ristabilire le modalità per applicare la direttiva Cipe senza ulteriori scorciatoie e deroghe; recepire “correttamente” la direttiva europea. “In particolare – affermano le associazioni in una nota – occorre costituire un’autorità di sorveglianza indipendente per i trasporti che svolga le funzioni previste dall’articolo 11 della direttiva. Il tentativo del governo di attribuire queste funzioni ad un dipartimento dell’Enac, costituisce un palese conflitto di interessi tra il controllore ed il controllato, disattendendo totalmente il senso della direttiva stessa. La delibera Cipe, per la prima volta in Italia, introduce metodi moderni per regolamentare una materia difficile come la valutazione degli investimenti delle tariffe di enti che inevitabilmente operano in regime di monopolio come gli aeroporti. E’ essenziale che l’attuazione della delibera dia spazio alle compagnie aeree di esprimersi in merito agli investimenti, per evitare lavori inutili e fare quelli che servono realmente”.