Enac: presentato il Rapporto e Bilancio Sociale 2020
La ripresa del comparto del trasporto aereo dopo l’emergenza pandemica e il suo sviluppo futuro “dovrà approfittare dell’esperienza adottando una visione più sistemica, al fine di perseguire gli obiettivi di una giusta transizione ecologica e procedere verso la decarbonizzazione, garantire migliori sistemi di sicurezza, una rapida digitalizzazione delle procedure e dei controlli del traffico e maggiore attenzione agli impatti ambientali”. È quanto ha sottolineato il ministro delle Infrastrutture e della mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, intervenendo alla presentazione del Rapporto e Bilancio Sociale Enac sulle attività svolte nel corso del 2020, che si è svolta oggi, 20 luglio. Moltissimi i partecipanti all’evento che oltre a fare il punto sull’anno appena trascorso ha lanciato una visione del trasporto aereo verso una nuova idea di policy che traguarda l’Ente e il settore fino a prefigurare, nel futuro prossimo, il riconoscimento giuridico del comparto aerospaziale.
Nel corso del 2020, il traffico aereo è stato fortemente condizionato dalla crisi innescata dall’emergenza epidemiologica da Covid-19 che ne ha causato una forte contrazione, in linea con quanto registrato nel resto del mondo. Sono stati 52.759.724 i passeggeri transitati negli aeroporti italiani, tra traffico nazionale e internazionale, con un decremento rispetto al 2019 del 72,5%. Il traffico nazionale, con i suoi 25 milioni di passeggeri ha registrato una diminuzione più moderata, -61,1%, rispetto al traffico internazionale, -78,3%, con un totale di circa 27.700.000 passeggeri.
“Nel corso dell’emergenza le riunioni di coordinamento a livello europeo hanno assicurato un’attuazione armonizzata delle misure di sicurezza sanitaria e il coordinamento sull’eliminazione delle restrizioni alle frontiere – ha sottolineato Alessio Quaranta, direttore generale dell’Ente.
La sfida dei prossimi anni sarà incentrata sullo sviluppo degli aeroporti, in un’ottica, per quanto possibile green, valorizzando al massimo le innovazioni tecnologiche che, a parità di capacità, ne consentiranno un uso più efficiente, scaricando meno costi sull’utenza e dunque in definitiva incidendo positivamente sulla propensione a viaggiare”.
Il presidente dell’Enac, Pierluigi di Palma, si è soffermato sull’esigenza di un riassetto istituzionale del trasporto aereo, in una visione strategica di carattere duale. “Troppi sono gli interlocutori ed eccessivamente frammentate le loro competenze che comportano un freno ai processi decisionali dannoso per lo sviluppo economico del settore che, anche in ragione della continua innovazione tecnologica, necessita di un sistema univoco. Appare fondamentale la identificazione del comparto aerospaziale italiano, favorendo la cooperazione e la sinergia tra gli attori pubblici e privati, a diverso titolo coinvolti nella competizione di carattere europeo….Sicché, una grande sfida attende il nostro Paese che, a differenza del recente passato, deve trovare la capacità sistemica per realizzare un governo coeso dell’intero comparto aerospaziale, che va “dall’ultraleggero allo spazio”, solo così potendo ottenere «il giusto ritorno» nell’attuazione dei programmi comunitari, nell’ambito dei processi decisionali europei che interessano lo sviluppo del trasporto aereo”.