Il Giappone entra nel Tempest insieme a Italia e Gran Bretagna, al via il caccia di sesta generazione
Il Giappone si è unito a Italia e Grand Bretagna nel Tempest. I tre Paesi hanno infatti stretto un’alleanza che da il via al Global Combat Air Programme (GCAP), volto alla realizzazione di un sistema di sistemi di nuova generazione per operazioni multi-dominio, che sarà operativo dal 2035.
Fulcro di questo sistema sarà appunto il Tempest, un caccia di sesta generazione, in grado di volare con un pilota ai comandi o senza, guidato solo dall’intelligenza artificiale, destinato a sostituire l’attuale Eurofighter Typhoon (frutto della collaborazione tra Italia, Regno Unito, Germania e Spagna).
La fase di sviluppo sarà avviata nel 2024 con il volo di un primo dimostratore previsto nel 2027.
In particolare, Italia, UK e Giappone – attraverso le rispettive industrie nazionali, Leonardo, BAE Systems e Mitsubishi Heavy Industries -, collaboreranno allo sviluppo delle tecnologie per la piattaforma aerea di sesta generazione, in ottica sistema di sistemi. La compagine italiana oltre a Leonardo – presente nel programma già dal 2018 con Leonardo UK – vedrà coinvolti Avio Aero, Elettronica e MBDA Italia insieme all’intero ecosistema innovativo e produttivo del Paese.
“La decisione dei governi di rafforzare la collaborazione con un programma così strategico come il Global Combat Air Programme – sottolinea Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo – è la testimonianza di un modello di cooperazione tra i tre Paesi efficace e promettente. Siamo di fronte a uno dei programmi più sfidanti e avveniristici per l’industria dell’aerospazio e difesa che garantirà l’autonomia tecnologica dei Paesi coinvolti e fornirà alle Forze Armate prestazioni e capacità operative senza precedenti. Il Global Combat Air Programme agirà anche da volano di sviluppo per l’industria nazionale nei decenni a venire, a beneficio delle future generazioni. Grazie alla nostra forte presenza nel Regno Unito, Leonardo rappresenta nel programma due delle nazioni partner, ovvero l’Italia e il Regno Unito”.