Airbus: il mercato dei servizi per gli aerei commerciali raddoppierà di valore in 20 anni
Il mercato dei servizi tornerà per il settore aeronautico il prossimo anno tornerà ai livelli pre-pandemia e nei prossimi 20 anni raddoppierà il proprio valore, passando dagli attuali 95 miliardi di dollari a oltre 230 miliardi nel 2041. È quanto prevede l’ultimo Global Services Forecast (GSF) di Airbus, secondo il quale il numero di persone che lavorano nei servizi per l’aviazione, mantenendo in volo le flotte mondiali, è destinato a crescere di altri due milioni.
“Ogni giorno milioni di persone nei servizi fanno volare la nostra flotta globale di aeromobili. Considerando unicamente il numero di piloti, equipaggi di cabina e specialisti della manutenzione, vediamo che questo è destinato a crescere di altri due milioni entro il 2041 – ha dichiarato Philippe Mhun, EVP Programmes and Services di Airbus -. L’accelerazione della digitalizzazione delle operazioni e della manutenzione, così come l’aumento della percentuale di aeromobili di ultima generazione in servizio, porteranno a una sostanziale richiesta di nuove competenze e alla creazione di nuovi posti di lavoro, e all’utilizzo di nuovi strumenti e modalità di lavoro per aumentare ulteriormente l’efficienza del nostro settore, ridurre i consumi di carburante e le emissioni”.
Un tasso di crescita annuale composto del 3,7% porterà a un raddoppio del valore del mercato dei servizi nei prossimi due decenni, con una richiesta di manodopera altamente qualificata più grande che mai: 585.000 nuovi piloti, 640.000 nuovi tecnici e 875.000 nuovi equipaggi di cabina.
Man mano che gli operatori si concentrano maggiormente sul loro core business, i servizi per migliorare la disponibilità e l’efficienza degli aeromobili saranno sempre più esternalizzati, incrementando il mercato per questi fornitori. Questi servizi saranno guidati dalla sostenibilità e abilitati dalla digitalizzazione, dalla connettività e dall’innovazione, per massimizzare l’efficienza a sostegno delle ambizioni ‘net zero’ per la CO2.