Iata: le misure di contrasto alla variante Delta affossano il traffico domestico ad agosto
La ripresa dei viaggi aerei risulta in rallentamento ad agosto rispetto a quanto era emerso invece nel mese di luglio, probabilmente a causa delle azioni dei governi in risposta alle preoccupazioni sulla diffusione della variante Delta del Covid-19, che hanno ridotto profondamente la domanda di viaggi interni.
Questa la valutazione elaborata dall’Associazione internazionale del trasporto aereo (Iata) che, ancora per il mese di agosto, misura i dati di traffico comparandoli al corrispondente mese 2019 invece che 2020, a causa dell’impatto straordinario che il Covid ha avuto sui flussi di viaggio dello scorso anno, rendendo impossibile un confronto coerente con i dati dell’anno in corso.
La domanda totale di viaggi aerei ad agosto (misurata in ricavi passeggeri chilometri o RPK) è diminuita del 56% rispetto ad agosto 2019. Si tratta per l’appunto di un nuovo rallentamento rispetto a luglio, quando la domanda era risultata inferiore del 53% rispetto ai livelli di luglio 2019.
In particolare Iata sottolinea come questo risultato sia interamente guidato dall’andamento negativo dei mercati domestici, in calo del 32,2% rispetto ad agosto 2019, in forte peggioramento rispetto a luglio 2021, quando il traffico era diminuito del 16,1% rispetto a due anni fa. L’impatto peggiore è stato in Cina, mentre India e Russia sono stati gli unici grandi mercati a mostrare un miglioramento di mese in mese rispetto a luglio 2021.
La domanda di passeggeri internazionali ad agosto di quest’anno è stata inferiore del 68,8% rispetto allo stesso mese 2019, in miglioramento rispetto al calo del 73,1% registrato a luglio. Tutte le regioni hanno registrato numeri in ripresa, soprattutto grazie all’aumento dei tassi di vaccinazione e alle restrizioni ai viaggi internazionali meno stringenti in alcune regioni.
“I risultati di agosto – ha spiegato Willie Walsh, direttore generale della Iata – riflettono l’impatto delle preoccupazioni sulla variante Delta sui viaggi nazionali, anche se i viaggi internazionali sono proseguiti a passo di lumaca verso una piena ripresa che non potrà avvenire finché i governi non ripristineranno la libertà di viaggiare. A tale proposito, il recente annuncio degli Stati Uniti di revocare le restrizioni di viaggio dall’inizio di novembre ai viaggiatori completamente vaccinati è un’ottima notizia e porterà certezza in un mercato chiave. Ma le sfide rimangono, le prenotazioni di settembre indicano un ridimensionamento della ripresa internazionale. Questa è una brutta notizia che avrà delle ripercussioni sul quarto trimestre tradizionalmente più lento”.
Il traffico internazionale dei vettori europei è diminuito del 55,9% rispetto ad agosto 2019, migliorando significativamente il calo del 63,2% di luglio rispetto allo stesso mese del 2019. La capacità è scesa del 45% e il fattore di carico è sceso di 17,7 punti percentuali al 71,5%.
Le compagnie aeree dell’Asia-Pacifico hanno visto il loro traffico internazionale di agosto diminuire del 93,4% rispetto ad agosto 2019, dunque in leggero miglioramento rispetto al calo del 94,5% registrato a luglio rispetto a luglio 2019, poiché la regione continua ad avere le più severe misure di controllo delle frontiere. La capacità è scesa dell’85,7% e il fattore di carico è sceso di 44,9 punti percentuali al 37,9%, di gran lunga il più basso tra le regioni.
Le compagnie aeree del Medio Oriente hanno registrato un calo della domanda del 69,3% ad agosto rispetto allo stesso mese 2019, migliorato rispetto al calo del 73,6% di luglio rispetto allo stesso mese del 2019. La capacità è diminuita del 55% e il fattore di carico è sceso di 26,2 punti percentuali al 56,2%.
I vettori nordamericani hanno registrato un calo del traffico del 59% ad agosto rispetto al 2019, molto migliorato rispetto al calo del 61,7% registrato a luglio rispetto allo stesso mese 2019. La capacità è scesa del 48,5% e il fattore di carico è sceso di 18 punti percentuali al 70,3%.
Le compagnie aeree dell’America Latina hanno registrato un calo di traffico pari al 63,1% ad agosto, rispetto allo stesso mese 2019, migliorato rispetto al calo del 68,3% di luglio rispetto a luglio 2019. La capacità è diminuita del 57,3% e il fattore di carico è sceso di 11,4 punti percentuali al 72,6%, che è stato il load factor più alto tra le regioni per l’undicesimo mese consecutivo.
Il traffico delle compagnie aeree africane è diminuito del 58,5% ad agosto rispetto a due anni fa, leggermente migliorato rispetto al calo del 60,4% di luglio rispetto a luglio 2019. La capacità è diminuita del 50,1% e il fattore di carico è sceso dal 12,7% al 63,0%.
Per quanto riguarda i mercati nazionali, il traffico interno cinese è diminuito del 57% rispetto ad agosto 2019, in drastico peggioramento rispetto al calo del 2,5% registrato a luglio. Tuttavia, i casi complessivi erano bassi e i focolai erano per lo più sotto controllo alla fine di agosto, suggerendo che i numeri miglioreranno a settembre.
Il traffico interno indiano ha invertito la tendenza, poiché la domanda è risultata ad agosto in diminuzione del 44,8%, quindi in miglioramento rispetto al calo del 58,9% registrato a luglio rispetto a luglio 2019, grazie alle tendenze positive nei nuovi casi e nella vaccinazione.
“Il rapido rallentamento della ripresa del traffico nazionale ad agosto, a causa di un picco nella variante Delta, mostra come i viaggi aerei continuino ad essere esposti ai cicli di Covid-19 – ha concluso Walsh –. Questo fatto dovrebbe tradursi in due messaggi per i governi. Il primo è che questo non è il momento di far mancare al settore un supporto continuativo, sia finanziario che normativo. Il secondo è la necessità di applicare un approccio risk-based alla gestione delle frontiere, come stanno già facendo i passeggeri nel pianificare i loro viaggi”.
La prossima settimana, i leader della comunità globale del trasporto aereo si riuniranno a Boston in occasione della 77a riunione generale annuale della Iata e del World Air Transport Summit, in programma dal 3 al 5 ottobre.