Sblocca Italia, Pitruzzella: problematiche le norme sulle autostrade
La norma del decreto legge Sblocca Italia sulle concessioni autostradali “non appare di agevole comprensione e comunque contiene aspetti delicati in una prospettiva concorrenziale”. Lo ha evidenziato ieri in audizione alla Camera il presidente dell’Autorità garante della concorrenze e del mercato Giovanni Pitruzzella, aggiungendo che “essa si colloca in un contesto che vede alcune concessioni esistenti già scadute (Autostrade centropadane, Autostrade meridionali, A22 del Brennero) ed attualmente in proroga, nonché altre concessioni in scadenza a breve prima del 2020 (Ativa, Torino Val d’Aosta, Autovie Venete, A21 Torino-Piacenza, Salt)”.
Pitruzzella ha ricordato che nel settore autostradale “le uniche forme di stimolo concorrenziale ad un’attività altrimenti esercitabile in regime di monopolio si riferiscono alla concorrenza potenziale per il mercato in sede di gara per l’attribuzione della concessione, ed alla spinta all’efficienza derivante da forme di regolazione incentivante dei pedaggi”. E ha spiegato che la norma “pare muoversi nel senso della eliminazione di una delle due forme di incentivo concorrenziale possibili, delineando un meccanismo di proroga implicita delle concessioni per le quali si presenta la proposta di modifica del rapporto concessorio. Infatti, la possibilità di unificare titoli concessori, aventi scadenze differenziate, si potrebbe prestare ad accorpamenti idonei ad eliminare del tutto e potenzialmente per periodi significativi un essenziale fattore concorrenziale del settore”.