Verona: al via in Fiera l’11ma edizione di Oil&nonoil-S&TC
Oltre il 90% dei consumi energetici mondiali nel comparto dei trasporti dipende ancora dal settore petrolifero, soltanto il 6% da fonti alternative o rinnovabili come i biogas e motori elettrici. Presso Veronafiere, fino al 13 ottobre, la filiera della distribuzione carburanti si incontra all’undicesima edizione di Oil&nonoil-S&TC.
140 aziende presentano le ultime innovazioni nel settore della rete distributiva (22mila impianti in Italia) e dell’autolavaggio. I carburanti tradizionali di origine fossile resteranno centrali per i prossimi decenni, ma è comunque importante pensare alle alternative: dal metano compresso (Gnc) e liquefatto (Gnl), all’idrogeno e all’alimentazione elettrica.
“La mobilità deve confrontarsi con il tema centrale della sostenibilità che inciderà inevitabilmente sulla domanda di carburante. – afferma Giuseppe Montesano, vicepresidente del World Energy Council – L’evoluzione del motore elettrico è quella che prospetta oggi maggiori prospettive”. Nel 2015, per la prima volta, le auto elettriche circolanti nel mondo hanno superato il milione di unità.
“La competitività del segmento elettrico è funzionale al prezzo delle batterie. – spiega Alessandro Biasi, lead manager dell’International Energy Agency – I costi sono scesi del 73% in sette anni, con una capacità aumentata di cinque volte. Purtroppo però il consumatore predilige ancora le performance del modello all’efficienza del mezzo. Un esempio è il mercato degli Stati Uniti, dominato dalle vendite di pick-up: se gli Usa rendessero efficiente il loro parco mezzi a livello di quello europeo, risparmierebbero in un anno la produzione petrolifera dell’Iraq. Ancora prima di incentivi e innovazione serve quindi lavorare su policy adeguate. E in questo quadro occorre immaginare un sistema distributivo capillare che, al petrolio, affianchi gas e elettricità per consentire una reale alternativa al consumatore”.
Antonio Malvestio, presidente del Freight Leaders Council, durante il suo intervento al convegno “Contributo ambientale ed economico del GNL nel trasporto merci e persone” che si è tenuto oggi nell’ambito della manifestazione, ha lanciato la proposta di un piano nazionale per i combustibili a ridotto impatto ambientale che inventivi l’uso del GNL e dei combustibili bio. “I produttori di veicoli pesanti – ha detto Malvestio – già presentano in gamma modelli alimentati a GNL. Anche la rete di distribuzione è in via di sviluppo. Si tratta di un’alternativa già esistente ed ampiamente esplorata in altri paesi europei. Anche i biocarburanti, di cui l’Italia è uno dei maggiori produttori in Europa (e anche esportatore) è una tecnologia già pronta, adattabile alla maggior parte dei motori in circolazione. Si tratta di “incentivare” il salto verso queste scelte e lavorare sulla rete di distribuzione”.
L’indicazione è contenuta anche nel Quaderno #25 sulla sostenibilità del trasporto e della logistica che l’associazione ha presentato lo scorso giugno (scaricabile dal sito freightleaders.org). Secondo il FLC, il GNL andrebbe sostenuto attraverso un piano che congeli il livello di tassazione su un periodo di 5 anni per consentire la pianificazione degli investimenti. Parallelamente si dovrebbe avviare lo sviluppo dei biocarburanti, una tecnologia che già esiste e che non richiede quasi mai la sostituzione dei motori in circolazione.
Parte integrante della fiera è anche il programma di 30 seminari che affronta la razionalizzazione e le trasformazioni della rete e dell’extra rete, normative e fiscalità, cambiamenti de lmercato, legalità e spinta all’automazione.