Trasporti Ue: il punto sui lavori della Commissione Europea
Cabotaggio illegale, dumping sociale, sicurezza e tutela dell’ambiente sono gli argomenti al centro delle politiche europee dei trasporti. Di questo si è discusso anche nelle audizioni che si sono svolte a Bruxelles lo scorso 5 maggio, in Commissione trasporti; incontri ancora più importanti considerando la prossima revisione del Libro Bianco dei trasporti e il pacchetto di provvedimenti per il 2016 presentato dal Commissario Violeta Bulc per affrontare questioni cruciali per il futuro del settore in Europa. All’ordine del giorno anche la questione del salario minimo tedesco.
L’europarlamentare Isabella De Monte ha chiarito, in una recente intervista, lo stato dei lavori in corso in Commissione: semaforo rosso per quel che riguarda la disposizione introdotta dalla Germania a partire da gennaio; massimo impegno sul problema del dumping sociale e del cabotaggio illegale.
È notizia dei giorni scorsi, infatti, che sarà aperta un procedura d’infrazione contro l’applicazione della legge che impone un salario minimo anche agli autotrasportatori stranieri che transitano su territorio tedesco, dal momento che, ha spiegato la De Monte, “ostacola la libera concorrenza”.
L’impegno del commissario Bulc riguarda, soprattutto, l’attuazione di un pacchetto di norme che inseriscano il cabotaggio tra le violazioni più gravi.
“Abbiamo bisogno di un disciplina di controllo e di regolamentazione sul cabotaggio illegale e, più in generale, su tutte quelle situazioni che impediscono una libera concorrenza e che facilitano l’insediamento delle proprie attività in un Paese a seconda della convenienza”, ha spiegato l’eurodeputato.
Fra i provvedimenti utili a verificare e a favorire l’uniformità delle condizioni di lavoro nell’Unione c’è, poi, l’ipotesi di introdurre una tariffazione dei pedaggi omogenea che eviti disparità nei costi di produzione e quindi nei costi del lavoro.
L’aggiornamento del Libro Bianco, ha spiegato ancora Isabella De Monte, è anche l’occasione per fare un punto sui risultati raggiunti: “sul tema dell’intermodalità e in materia di sicurezza non sono stati fatti i passi avanti che ci attendevamo”. Novità positive, invece, riguardano l’interoperabilità – già oggetto di una direttiva sul trasferimento dei dati relativi alle infrazioni commesse in un altro Stato membro rispetto a quello di provenienza – e il cosiddetto e-call, cioè quel dispositivo che dovrà essere installato sui veicoli per permettere un’immediata richiesta di soccorso in caso di incidenti. Questioni strettamente legate sia col tema della sicurezza e sia con le nuove tecnologie.
Capitolo a parte quello sulla sostenibilità e sul rispetto dell’ambiente; tematiche ormai imprescindibili per tutti gli Stati membri.
“L’Europa – ha detto l’europarlamentare – ha come obiettivo la riduzione delle emissioni e la tutela della salute. L’indirizzo generale è, dunque, quello di favorire il trasporto ferroviario e via mare”. “Per quel che riguarda la strada – ha concluso – si guarda invece ai combustibili alternativi”.