Ilva di Marghera: Confartigianato sostiene gli autotrasportatori in protesta
Confartigianato Trasporti ha nuovamente manifestato solidarietà agli autotrasportatori veneti e pugliesi che nella mattinata del 24 novembre 2014 hanno avviato la protesta a Porto Marghera e a Taranto.
600 autotrasportatori hanno deciso di aderire alla manifestazione perché “da aprile attendono il pagamento di circa 5 milioni di euro dalle acciaierie Ilva”, spiegano dall’associazione. Attualmente hanno bloccato l’ingresso dello stabilimento logistico di Marghera, che occupa circa 90 unità lavorative, usato per acciai provenienti da Taranto.
“Dal mese di aprile 2014, le imprese di autotrasporto hanno continuato a lavorare senza più ricevere le spettanze, hanno provveduto ad ammodernare il proprio parco mezzi anche in riferimento alle nuove normative per carichi speciali come appunto quelli provenienti da Taranto ed ora si ritrovano in enorme difficoltà – scrive in una nota Confartigianato Trasporti -. Tutto ciò non sarebbe successo se fosse stata introdotta la norma sulla certezza dei tempi di pagamento (30 giorni) con l’indeducibilità ai fini fiscali proposta dalla Confartigianato Trasporti anche in occasione della presentazione di sub emendamenti alla Camera nel corso della discussione sulla Legge di Stabilità 2015. Confartigianato Trasporti ringrazia, a tal proposito, i parlamentari che hanno presentato gli emendamenti i quali si sono dimostrati sensibili nei confronti di una categoria, benemerita per il paese, che ha sempre sofferto per i mancati pagamenti, che ha fatto da “banca” ai committenti, che deve onorare la regolarità fiscale, contributiva e previdenziale senza avere il giusto corrispettivo”.
L’associazione chiede poi al Governo un intervento per ottenere il pagamento dei crediti agli autotrasportatori veneti e pugliesi. “Non è dato a sapere – si legge ancora nella nota – perché lo stesso, rinnega il ruolo dell’autotrasporto italiano, favorendo la committenza modificando (senza consenso) le definizioni economico giuridiche dei vari soggetti coinvolti nella filiera del trasporto. Un’operazione di subdola riforma che porterà dritto al fermo dei servizi dell’autotrasporto se non sarà immediatamente corretta ripristinando le singole responsabilità”.