Expo 2015: autotrasporto e filiera agroalimentare nel convegno Tmt
“Dalla produzione e distribuzione degli alimenti allo smaltimento dei rifiuti: quale ruolo per l’autotrasporto italiano”. E’ questo il titolo del convegno che si è svolto a Milano, organizzato dal costruttore di semirimorchi e allestitore Tmt Costruzioni di San Benedetto del Tronto, in collaborazione con la Camera di Commercio di Ascoli Piceno, presso gli spazi di Fuori Expo Marche, nell’ambito di Expo 2015.
All’incontro hanno partecipato, tra gli altri: la Clat Trasporti Ambiente di Ravenna; la Cuti Consai di Imola; Roberto Galanti coordinatore nazionale della Fiap nonché consigliere della Camera di Commercio di Ascoli Piceno; Fabio Urbinati (Pd), consigliere regionale delle Marche.
Aziende e associazioni di categoria si sono confrontate su autotrasporto e filiera agroalimentare. Alfredo Spinozzi, titolare della Tmt, ha ricordato come, nonostante tutto, il settore sia ancora vivo e vitale. In particolare quello del trasporto rifiuti, uno dei principali sbocchi dell’azienda marchigiana, le cui attività si concentrano fortemente sulla produzione di piani mobili. “Siamo stati tra i primi a costruire i piani mobili in Italia, nel 1985. Ora il mercato è ancora in crescita e, anche grazie a investimenti importanti come il nuovo impianto di saldatura automatico, abbiamo prodotti all’avanguardia come il Leakproof, l’unico piano mobile a tenuta stagna presente sul mercato italiano. O il Conchiglia, semirimorchio con piano mobile dotato di aperture laterali, concepito per svolgere anche le funzioni del centinato. Non solo: produciamo anche veicoli dotati di omologazione Hupac per il trasporto ferroviario. E stiamo sviluppando un piano mobile ‘frigo’ in grado di trasportare sfusi alimentari come gli spinaci senza che questi si surriscaldino”.
Roberto Galanti, coordinatore nazionale della Fiap, nel suo intervento ha fatto il punto sulla vertenza con il Governo riguardante, tra l’altro, le spese non documentate. “Purtroppo, ad oggi, l’importanza dell’autotrasporto per l’economia nazionale non viene riconosciuta da nessuno, a cominciare dal Governo. Non abbiamo una figura con cui discutere, non riusciamo nemmeno a vedere il ministro se non sotto la minaccia del fermo. E non si rispettano nemmeno i patti: a gennaio avevamo stabilito la ripartizione dei fondi destinati all’autotrasporto per il 2015, pari a 250 milioni di euro, di cui 60 destinati alle spese non documentate. A pochi giorni dalla scadenza del termine per la dichiarazione dei redditi, l’esecutivo ci fa sapere che per le spese non documentate servirebbero 186 milioni di euro, e quindi gli attuali livelli di rimborso vanno tagliati dei due terzi. Si tenga conto che è dal 2006 che, a questa voce, vengono destinati 60 milioni di euro, cifra rivelatasi sufficiente anche con un numero superiore di imprese monoveicolari. Ora, delle due l’una: o quest’anno hanno sbagliato i conti, eventualità tutt’altro che da scartare visto che non ci hanno ancora spiegato come si è arrivati a calcolare quei 186 milioni. Oppure i conti erano sbagliati negli anni precedenti. Ecco, questo è l’attuale livello di competenza e di considerazione che, secondo il Governo, merita l’autotrasporto. Figuriamoci, quindi, cosa accade quando si parla di controlli, di costi minimi, di contrasto al fenomeno delle aziende esterovestite. E di Sistri, per il quale c’è un nuovo bando ma con le vecchie regole. Noi non siamo contro il Sistri, ma contro questo Sistri che non ha mai visto luce e prodotto solo ed esclusivamente esborsi di somme a fronte del nulla. La Fiap, inoltre, si sta impegnando anche per l’indeducibilità delle fatture per ritardati pagamenti e la confisca della merce dei casi di cabotaggio abusivo”.
Veniero Rosetti, presidente del Consar di Ravenna, si è soffermato su una delle principali attività dell’azienda, il trasporto rifiuti. Un’attività alla quale l’azienda destina 300 mezzi, di cui 130 dotati dei dispositivi per il Sistri. “Sapete quanto spendiamo ancora all’anno per il Sistri? 40mila euro all’anno. E il bello è che, se non paghi, non ti fanno nemmeno entrare negli impianti di destinazione. Non possiamo continuare così. Questi sono i frutti di chi, con scarsa competenza, prende le decisioni dall’alto calandole nella realtà senza nemmeno lanciare un progetto pilota presso 3-4 aziende per verificarne il funzionamento. Altri esempi? I costi minimi di sicurezza, che a mio avviso sono stati solamente una fonte di contenziosi legali; le illegalità del conto proprio; e i bandi che permettono ad aziende senza nemmeno un veicolo di soffiare il lavoro alle vere aziende di autotrasporto. Diciamo la verità: abbiamo bisogno di una politica diversa, certo, ma anche di associazioni di categoria in grado di rappresentarci e di parlare con una voce unica”.
In materia di costi minimi di sicurezza, l’avvocato Omar Amato ha ricordato l’attuale situazione di incertezza, precisando però che – secondo il principio dei diritti quesiti – un crescente numero di tribunali in Italia si sta pronunciando a favore della validità di quelli emanati tra gennaio 2009 e ottobre 2011 e da agosto 2012 a fine 2014. Solidarietà rispetto alle problematiche esposte è stata manifestata anche da Fabio Urbinati (Pd), consigliere regionale delle Marche e proveniente da una famiglia di autotrasportatori.
Tmt costruzioni srl ha sede a San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) e si occupa da oltre 25 anni di semirimorchi con pianale mobile dotati di sistema walking floor.