Autotrasporto, ecco i nuovi costi di esercizio del Ministero
Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha ripreso la pubblicazione dei costi di esercizio per l’autotrasporto per conto terzi, definiti però solo come valore di riferimento e non come vincolo legale.
Dopo la sentenza della Corte di giustizia europea, che aveva definito non adeguato il ruolo dell’ex Osservatorio della Consulta generale per l’autotrasporto a definire tali costi, a cui hanno fatto seguito proprio nei giorni scorsi le relative sentenze del Tar, il ministero ha ripreso la sua attività disciplinata ora dalla legge di Stabilità 2015 per coniugare la necessità di abrogare sistemi tariffari obbligatori e la libertà di negoziazione del corrispettivo del trasporto con l’esigenza di garantire che l’attività si svolga nel rispetto delle norme sulla sicurezza della circolazione stradale e sociale. Il contratto di trasporto e le disposizioni che ne derivano, assumono quindi un ruolo centrale che va correlato al rispetto delle norme del Codice stradale.
Per garantire la sicurezza sociale è necessario tenere in considerazione la velocità commerciale media, le necessarie pause dei tempi di guida e di conseguenza la percorrenza annua del veicolo. Considerato che le ore di guida a settimana non possono superare le 45, valutando una velocità commerciale sulle medie e lunghe percorrenze pari a circa 60 km/ora, per 46 settimane la percorrenza complessiva annua consentita può essere stimata intorno ai 120.000 km.
Il valore fondamentale in questo quadro è quindi il costo del carburante sostenuto dal vettore per l’esecuzione delle prestazioni contrattuali. Al riguardo si dovrà tenere conto, oltre che del consumo che varia a seconda del veicolo, degli sconti sull’accisa per i veicoli superiori a 7,5 tonnellate, nonché dell’incidenza, sul prezzo del carburante, della fonte di rifornimento dello stesso (impianti di distribuzione ordinari, o extra-rete). Ma anche tariffe autostradali, la durata del contratto, la tipologia di impresa e e del parco veicolare.
La pubblicazione dei costi serve a fornire all’impresa di autotrasporto e al committente gli elementi (valori di riferimento) utili per l’individuazione dei costi del servizio di trasporto e agevolare così l’incontro tra domanda e offerta a prezzi e condizioni adeguate.
Il ministero dei Trasporti, per fornire un’esemplificazione indicativa, ha preso in considerazione i costi relativi ad un veicolo generico, di nuova costruzione, composto da trattore e semirimorchio, di massa complessiva a pieno carico superiore a 26 ton, che percorre circa 120 mila KM anno ed inerenti una impresa mediamente strutturata con dipendenti; in caso di sub vezione i costi di esercizio andrebbero calcolati senza tener conto dei costi di organizzazione che restano a carico del primo vettore.