Austria: 250 poliziotti per i controlli al Brennero, allarme per l’autotrasporto
250 poliziotti austriaci si occuperanno dei controlli al valico del Brennero e una rete metallica di 370 metri sigillerà il confine tra Austria e Italia. Sono queste le misure che il governo austriaco intende mettere in atto per “incanalare” il flusso di migranti. Lo ha annunciato il capo della polizia tirolese Helmut Tomac, che ha precisato però che la rete metallica verrà inserita “solo se necessario, in caso di massiccio arrivo di migranti”, mentre la struttura portante sarà allestita prossimamente.
Al Brennero i controlli saranno effettuati su quattro corsie: due per i tir e due per le auto con limite di velocità a 30 km/h per motivi di sicurezza. Le misure comporteranno inevitabili ritardi, ma le autorità austriache confidano nella collaborazione con quelle italiane per sveltire i controlli. L’Austria chiede all’Italia la possibilità di effettuare controlli anche su suolo italiano e sui treni diretti in territorio austriaco: è previsto ia breve un incontro a Roma tra i ministri dell’Interno dei due Paesi, Sobotka e Alfano.
Analizzando i dati di Alpinfo-Ufficio federale trasporti svizzero del 2013 (ultimo anno disponibile), l’Ufficio studi della CGIA di Mestre ha evidenziato che un terzo delle merci che entrano ed escono su gomma dal nostro paese attraverso le Alpi “investono” il Brennero. Degli 89 milioni di tonnellate di merci che complessivamente transitano ogni anno lungo i nostri confini alpini su Tir, 29 sono “assorbiti” da questo valico. Aggiungendo gli 11,7 milioni di tonnellate di merci che viaggiano su ferrovia, la dimensione complessiva delle merci in transito sul Brennero supera i 40 milioni di tonnellate all’anno.
In Europa il 75% del commercio intraeuropeo avviene su gomma e, secondo i dati di Alpinfo, gli 89 milioni di tonnellate di merci che annualmente transitano su Tir lungo i principali valichi dell’arco alpino, sono così distribuiti:
Monte Bianco 8,3; Gottardo 9,3; Frejus 10,0; Tarvisio 15,2; Ventimiglia 17,3; Brennero 29,0
(Fonte: Alpinfo-Ufficio federale trasporti svizzero)
“E’ evidente che la decisione di ripristinare i controlli al Brennero colpirà soprattutto l’autotrasporto – scrive la CGIA di Mestre -. Per i Tir si allungheranno notevolmente i tempi di ingresso/uscita dal valico”.
“Secondo uno studio redatto dall’associazione degli autotrasportatori belgi – segnala il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo – ogni ora di lavoro costa mediamente 60 euro. Con un ritardo di sole 2 ore è stato stimato un aumento dei noli del 10% che ricadrà, nel medio e lungo periodo, sui costi e quindi sui prezzi dei prodotti e di conseguenza sul consumatore finale”.
I controlli al Brennero rischiano di colpire tutto il sistema produttivo, soprattutto quello legato alle esportazioni. “I risultati negativi – dichiara il segretario della CGIA Renato Mason – investirebbero anche le imprese manifatturiere italiane e, in particolar modo, quelle del Nordest che lavorano con consegne giornaliere “just in time” verso i Paesi del nord Europa. A causa dei ritardi delle consegne potrebbero rischiare di pagare penali salatissime, con il pericolo di perdere anche le commesse”.